lunedì 1 ottobre 2012

Per la vita che verrà (puntini puntini)



Ho ritrovato una vecchia foto in bianco e nero che ritrae i miei nonni da giovani, appena sposati.
La bellezza dei loro corpi vicini è disarmante.
Hanno espressioni inconsapevoli. Naturali. Imperfette. (Perché, allora, le foto si facevano per le cornici e non per il web).
Beh, li ho guardati e mi sono pentita di non avergli mai domandato (quando ne avevo la possibilità) se avevano o meno la consapevolezza che sarebbero stati insieme per tutta la vita (perché così è stato). 
Se pensavano di essere, l’uno per l’altra, la rappresentazione corporea del loro reciproco ideale di unione.
Se hanno mai vacillato, se hanno mai avuto paura, se hanno mai stretto tra le mani la felicità.

A me l’idea di un vincolo indissolubile spaventa quasi come l’affacciarmi dal sesto piano di un palazzo. 
E allo stesso modo mi spaventano gli ideali, che troppo facilmente si sgretolano e scivolano di mano. 
Eppure penso sia meraviglioso avere la capacità di amare in prospettiva
Mi fa venire in mente il gioco delle biglie che si fa sulla sabbia. Non serve imprimere forza, basta una piccola spinta con la punta delle dita e la biglia rotola, libera, lungo la sua direzione. 
Con leggerezza e con un soffio di vento a favore.

Rubo un paio di righe alla musica.

(...) Noi rimarremo insieme
Se noi ci capiremo
Se ci perdoneremo
Gli sbagli che faremo
Noi rimarremo insieme
Se avremo volontà
Se riusciremo insieme a darci libertà
E per la vita che verrà
Tu non sarai mai sola (...)
 Jovanotti, Per la vita che verrà (Album "L’albero", 1997)

E comunque, se proprio devo essere onesta, io un uomo ideale ce l'ho...è il tipo della pubblicità di "Immobildream". 
Perchè lui "non vende sogni ma solide realtà"!



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