martedì 21 giugno 2011

Orientamento sì, ma in che senso?



Orientamento: insieme delle tecniche che permettono di riconoscere la propria posizione relativa all’interno di un terreno non noto, in genere individuando la direzione del Nord (così Wikipedia).

Dunque si tratta di un’arte, di una vera e propria abilità, qualcosa che non si improvvisa ma che si apprende e si approfondisce con l’esperienza. E poi il concetto di orientamento è assolutamente versatile, adattabile ad un numero esagerato di contesti.
Ci si può orientare (o non orientare) al centro di una piazza, tra le vie di una città, nel bel mezzo di un incrocio, nel mare aperto o in cima ad una montagna. 
Ci si può orientare (o non orientare) nella scelta di un regalo, nella stima di un prezzo, nella valutazione di una persona, nel calcolare un peso o una distanza.
Insomma, ci si può orientare (o non orientare) nella vita in generale.

Scrivere questo post perché?

First of all, perché l’ho promesso alla mia “socia in affari/serate/viaggi/pranzi&cene Silvietta” dopo che – per l’ennesima volta – ci siamo perse con la sua “simil Ferrari” (una Fiat 500 che spinge più del Freccia Rossa): se esistesse un master di primo livello sulle tecniche dell’orientamento stradale, io e lei saremmo tra le prime iscritte ed avremmo pure diritto ad una borsa di studio.
Secondly, perché da un po’ di tempo a questa parte, nella mia vita son successe cose strane, inaspettate e tali da spostare più di un confine sulla cartina topografica della mia esistenza. Per capirci: è come se per anni avessi condotto ogni mio movimento con una bussola in mano e poi, all’improvviso, questa bussola si fosse rotta. 
A quel punto cosa fai: o smetti di camminare o cominci ad esplorare.
Ho scelto di esplorare, grazie a Dio.
E da allora ho spesso confuso il nord con il sud, ho imboccato qualche strada sconnessa e mal ridotta, ho inciampato in un paio di buche e smarrito qualche oggetto importante.
Da allora, però, ho incontrato persone che mai avrei cercato ed ottenuto cose che mai avrei pensato.
In questo orientamento privo di senso ho scoperto che perdersi non è niente male e che le dimensioni reali delle cose belle sono, quasi sempre, fuori dai nostri piani e dalle nostre mappe.

In fondo lo prevede anche Totti  nella pubblicità della Vodafone: Ognuno troverà la sua strada...

3 commenti:

  1. Hai proprio ragione Chiara ...Ognuno troverà la sua strada...
    Allora ti auguro buona fortuna e un grosso in bocca al lupo.
    Tamara

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  2. Grazie cara Tamara...e crepi il lupo!

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  3. ... "e 'l naufragar m'è dolce in questo mare"

    Un po' di romanticismo.
    Se sempre una piacevole scoperta!

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