domenica 5 giugno 2011

I Love Fitness (esageratamente)



Io e lo sport: una storia lunga.
E piuttosto complicata.
La si potrebbe paragonare a quelle storie sentimentali che nascono da un colpo di fulmine, all’improvviso: lui e lei si incontrano, si scambiano uno sguardo d’intesa e già si amano alla follia. E allora iniziano a frequentarsi ogni giorno, si assorbono completamente, finchè – sempre all’improvviso – si scoprono diversi, estranei, due ingredienti per nulla amalgamabili.
Io lo sport ho provato ad amarlo, lo giuro!
Posso affermare, senza timore di essere smentita, di aver quantomeno iniziato tutte le discipline sportive elencate dal CONI (escludendo solo le arti marziali ed il tiro con l’arco). Dalla danza al tennis, dalla ginnastica (nella doppia versione ritmica ed artistica) al nuoto, dal ping pong al calcetto (ebbene sì, ho provato anche quello).
Ma l’esperienza in palestra, beh quella è stata davvero indimenticabile! Carica e decisa come non mai, ho subito optato per l’abbonamento trimestrale e per il full immersion nella sala attrezzi (che già solo l’idea mi faceva sentire tonica). Dopo un pomeriggio intero di glutei, addominali, interno coscia e polpacci son tornata a casa che camminavo come Ufo Robot e la mattina dopo, per farmi alzare dal letto, sono dovuti intervenire i volontari del 118. 
La palestra ha segnato la fine di ogni mio tentativo di pratica sportiva.

In realtà, però, da qualche tempo nutro un certo interesse per il percorso verde.
Ci vado spesso: una bella corsetta (che, al secondo metro, si converte in “camminata veloce”), una sana boccata d’ossigeno ed uno sforzo fisico decisamente contenuto. Assolutamente perfetto!
E poi al percorso verde si incontra veramente un sacco di gente, anzi, ci sono proprio dei “frequentatori-tipo del percorso verde”. Ve li descrivo…


L’atleta agonista: deve correre, anzi, deve sudare e per farlo indossa solo tessuti 100% lattice. Non si ferma mai, respira solo con il naso e se ti incontra non ti saluta, al massimo alza le sopracciglia. Lo ritrovi alla fine del percorso, piegato e semi incastrato tra le sbarre metalliche dell’ingresso a fare stretching. 
Il camminatore con cane: queste due entità affrontano il percorso in totale autonomia l’una dall’altra. Il cane (la razza può variare dal barboncino al pastore dell’Anatolia) ha sempre un vantaggio sul padrone di almeno 50 metri ed è sempre senza guinzaglio. La frase tipica del camminatore con cane è “Non si preoccupi, non ha mai morso nessuno” (ritrovarselo alla caviglia, tuttavia, non è cosa impossibile).
I fidanzatini adolescenti: camminano per mano anche con una temperatura di 43° ed un’umidità del 99%. Sostano su tutte le panchine, si guardano senza interruzione (rischiando di centrare in pieno il tronco di qualche pino) e, di tanto in tanto, scompaiono tra la vegetazione…
Io: tuta comoda e leggera, Ipod, occhiali da sole. Dopo un primo tentativo di corsa, la milza mi chiede “pietà”. Alla sesta puntura di zanzara, il proposito di rigirare e tornare alla macchina è forte. Ma resisto! Mi fermo a parlare con tutti quelli che conosco (così mi riposo) e spero sempre nel miracolo: quale miracolo? Quello di trovare un bar, un punto ristoro o una sede distaccata dell’autogrill che regali bibite e panini farciti. 

2 commenti:

  1. se posso, aggiungerei una variante al tuo atleta agonista perchè non può proprio mancare "l'agonista per caso", meglio definibile forse come l'agonizzante...non ha un'età precisa ma il suo tratto distintivo è una simpatica "pancetta" di circa 150 kg (il resto vien da sé).. non corre da anni, anzi probabilmente non ha mai corso e questo fa sì che tu lo riconosca da lontano e ti porti a cercare gli oggetti più improbabili pur di nasconderti e di non ridere... e ci riesci! sì perchè lo vedi compiaciuto, soddisfatto e consapevole di essere sulla strada giusta! e come dargli torto, in fondo almeno lui ci prova :)

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  2. "Piero Angela" può aggiungere qualsiasi cosa...! Evviva l'agonista per caso (in fondo, ognuno di noi lo è un pochino...)

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