venerdì 18 novembre 2011

I sogni son desideri (...ma siamo proprio sicuri?)




Ogni mio post, cari lettori, nasce da un riscontro reale pari al 100%.
Della serie, non c’è trucco non c’è inganno, credete a tutto ciò che trovate scritto qui!
Oggi parlerò di sogni.
I MIEI, naturalmente, che meritano di essere divulgati pubblicamente per la loro assurdità e che, per la medesima ragione, meriterebbero ancor di più di essere analizzati (da un medico BRAVO!).
Il primo sogno che vi racconterò è fresco fresco, partorito nella notte appena trascorsa.
Oggetto: lite spaventosa tra me e mio fratello Giulio.
Ora, tali tipologie di liti (spaventose, appunto) avvengono con cadenza quasi quotidiana. Ragion per cui ho avuto serie difficoltà ad accettare l’idea che fosse un sogno e non la realtà. L’ho capito però (obbligatoriamente) nel momento in cui ho provato una strana e crescente sensazione di dolore…
Infatti, nell’astrattezza dell’onirica dimensione, Giulio aveva pensato bene di sottrarmi il computer portatile (che oltre ai programmi di Microsoft, contiene TUTTA LA MIA VITA) e di incastrarlo in una fessura stretta e incurvata. Il computer, di conseguenza, aveva assunto una forma simile ad una banana e, naturalmente, aveva smesso di funzionare.
Io, evidentemente, non ho reagito bene ed ho iniziato ad urlare come Rocky Balboa quando grida Adrianaaaaaaaaaaaa e, al tempo stesso, ho pure iniziato a picchiarlo.
Ma la realtà prevale sempre sui sogni.
E l’ho capito quando ho visto (seppur con le palpebre ancora un po’ abbassate) che ciò contro cui stava sbattendo la mia mano non aveva esattamente la forma di mio fratello ma piuttosto quella del comodino accanto al letto (ed era pure di noce e con pericolosi spigoli appuntiti!).
(Comunque sia chiaro che Giulio le prende lo stesso, per principio. Per avermi disturbata anche nel sonno!).


Ma, tornando all’argomento principale, ci sono tanti altri sogni di cui potrei parlare e che mi ricordo nitidamente.
Ad esempio, nelle notti precedenti l’esame per diventare avvocato, (e senza neppure andare dai carabinieri ma restando comodamente sotto le coperte!) denunciavo in media – a notte – una decina di persone per violazione di domicilio (art. 614 cp) ed altrettante per lesioni personali colpose (art. 590 cp).

Per non parlare del periodo “sogni culinari”: ho trascorso nottate intere tra farina, sale e strutto per produrre quantità industriali di piadine romagnole. Stendevo i panetti che poi diventavano sfoglie croccanti, le farcivo con 5/6 strati di porcherie e me le mangiavo senza interruzione fino al suono della sveglia mattutina. Mi alzavo dal letto talmente nauseata che il mio senso di sazietà durava praticamente fino all’ora di cena del giorno dopo (lo consiglio a tutti coloro che sono a dieta perché il digiuno post sogno è garantito!).

A questo punto lancio un APPELLO.
Se tra voi lettori c’è qualche interprete dei sogni, mi dica se sono un caso grave.

Io, intanto, continuo ad addormentarmi con la speranza che prima o poi, tra un pugno, un reato e una piadina, salti fuori almeno la combinazione vincente del superenalotto!  

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