Il motivo per cui – nonostante l’inesorabile avanzare verso i
trenta – la sottoscritta frequenta ancora le
discoteche è uno soltanto: raccogliere materiale prezioso per scrivere un
post come questo.
Oggi, infatti, vi voglio parlare
del variopinto e variegato mondo della “gente
della notte” e, più in particolare, di quella gente che affolla i vari
locali della movida cittadina.
Dopo lunghi ed approfonditi
studi, ho individuato alcune “tipologie
di discotecari”…
Il truzzo.
Lo riconosci dalla canottiera con
le spalline strette e dal bicipite in evidenza. Il truzzo è un discotecaro generalmente
“solitario”: la sua postazione preferita è vicinissima alle casse acustiche e
lì rimbalza, sempre con lo stesso ritmo, fino al mattino. Non guarda in faccia
nessuno per un semplice motivo: ha gli occhiali da sole (che giustamente con tutti quei raggi di luce fanno comodo…).
Quello che ci crede.
Ha l’atteggiamento del “padrone
della baracca”: conosce ogni angolo del locale e si muove con disinvoltura. Con
una mano saluta il p.r., il buttafuori e la guardarobiera; con l’altra tiene
all’orecchio l’iPhone con cover di Fendi. Indossa camicia slim con gemelli placcati
e scarpa Gucci. Il sorriso è sempre accennato e impostato per l’intera serata. Rilasserà
la mascella solo al rientro a casa.
Lui – la prima volta in discoteca.
Ha brufoli disposti in modo
ordinato su tutto il perimetro facciale. Si guarda intorno e pensa, anzi, è
certo di essere al limite della
trasgressione. Anche il look scelto per l’occasione rafforza la sua
convinzione: il pantalone color ghiaccio e la camicia nera, lo decretano erede
indiscusso di Tony Manero. Non ha mai visto così tante ragazze e tutte insieme
nello stesso posto.
Proverà a salutarle tutte, ma
nessuna lo ricambierà.
Lei – la prima volta in discoteca.
NON lascia avvicinare nessun esemplare
vivente di genere maschile, mantenendo tra sé e l’altro dai 5 ai 7 cm di distanza perchè teme
la molestia sessuale.
NON beve nulla, rischiando
addirittura la disidratazione, perché teme vi siano quantitativi di sostanze
stupefacenti subdolamente inseriti proprio nel suo bicchiere.
NON ha lasciato nulla al caso, a
partire dal trucco: ha talmente tanto esagerato con matita, mascara e ombretto
che pare uscita da una ciminiera.
Il gruppo di amiche single.
Entrano sempre in fila indiana:
la prima è “la sciolta”, quella cioè
che ha rapporti&intrallazzi con i vertici del locale e che ha provveduto
all’inserimento in lista delle adepte; la seconda è “l’incontinente”, quella cioè che ogni cinque minuti sente l’esigenza
di fare pipì e deve correre in bagno; la terza è “l’assistente dell’incontinente”, perché E’ CATEGORICAMENTE ESCLUSO
che una donna vada alla toilette da sola; la quarta è “la molleggiata”, quella cioè che – per una volta nella vita che ha
messo i tacchi – ha già vesciche ovunque!
I RIS.
I Ris li trovi nel parcheggio della
discoteca, con la loro auto trasformata in “camera oscura”: muniti di illuminazione
a led e nastro isolante, trascorrono ore ed ore nella delicata attività di “riproduzione
del timbro di ingresso”. Finisce che tornano a casa con le mani più imbrattate
di quelle degli imbianchini e…con i faretti fulminati!