venerdì 29 aprile 2011

Il Mestiere di scrivere



Quando a scuola l’insegnante di lettere, prima di restituirmi un tema, lo leggeva ad alta voce davanti a tutta la classe, arrossivo un po’ di vergogna e un po’ di rabbia. Sì perché, ogni volta, intravedevo sulle facce dei miei compagni l’espressione tipica della noia mista a seccatura, traducibile con il vocabolo eccheppalle (tutto attaccato). Avevo vagamente intuito che l’accoppiata “mio cervello esuberante più penna a sfera” poteva essere vincente, ma avrei anche gradito – allora – che quelle quattro colonne riempite d’inchiostro rimanessero una questione privata tra me e la prof.
Oggi è diverso. Oggi le cose che scrivo le condivido volentieri, anzi, ne avverto proprio la necessità. Ebbene lo ammetto: da grande (risata interna) voglio fare la scrittrice! Voglio sgonfiarmi la mente sulla tastiera di un computer, tra i caratteri alfabetici, gli spazi, le virgole e gli accenti. Voglio passare le dita tra le pagine giallastre di un dizionario dei sinonimi e contrari e bermi un sorso di tisana alla fine di ogni paragrafo. “Ma che mestiere è la scrittrice?”, mi ha chiesto mio nonno qualche sera fa. E come glielo spiego? Come faccio a far capire ad un uomo che ha passato metà della sua vita tra i carrelli di una fabbrica, che scrivere significa coltivare un’arte? Per lui il verbo coltivare si lega alle verdure che, dopo la fabbrica, ha piantato (anche per me) nella terra, la terra quella bassa, dura e sfiancante. Dovrei anche spiegargli che scrivere rilassa e cura l’umore, ma dovrei farlo osservando la sue mani callose e consumate e la sua schiena piegata dalla fatica.
Io, però, ne sono certa: voglio lavorare scrivendo.
Lo penso sempre, finchè non penso a mio nonno.
Penso che questa sia la prima motivazione che spinge qualcuno a diventare uno scrittore: il bisogno di chiamare le cose con le proprie parole private. D. Grossman

4 commenti:

  1. Che dire...anzi che scrivere..se non in bocca al lupo per la strada che hai deciso di percorrere, perchè sia lunghissima e piena di soddisfazione! Un grande abbraccio con tutto l'affetto che ci lega alla mia scrittrice preferita!Cri

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  2. Per chi coltiva le verdure la terra non solo è bassa e spesso dura, ma soprattutto è fitta. In bocca al lupo!

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  3. ah bè allora io sarò astronauta

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  4. Si, e poi c'era la marmotta che confezionava la cioccolata...

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