domenica 7 aprile 2013

Sfaticata

Oggi così.
Oggi il mio sforzo si limita al Ctrl c - Ctrl v
Oggi le parole me le presta Jack Kerouac, da On the road.


A quel tempo danzavano per le strade come pazzi e io li seguivo a fatica, come ho fatto tutta la vita con le persone che mi interessano, perché le uniche persone che esistono per me sono i pazzi. I pazzi di voglia di vivere, di parole, di salvezza, i pazzi del tutto e subito, quelli che non sbadigliano mai e non dicono mai banalità ma bruciano, bruciano, bruciano come favolosi fuochi d’artificio gialli che esplodono simili a ragni sopra le stelle e nel mezzo si vede scoppiare la luce azzurra. E tutti fanno “Oooooh!”

Che la strada sia con me. E con tutti voi.



mercoledì 3 aprile 2013

Da consumarsi preferibilmente entro



L'obsolescenza pianificata.
Ovvero quella politica strategica di non far durare in eterno i beni di consumo.
Io fabbrico un frullatore, uno smartphone, una lavatrice, una lampadina e ci imprimo una data di scadenza. Quando quella data arriva, il bell'oggetto moderno ti muore tra le mani. 
E non lo puoi riparare, no. 
Devi fiondarlo nel cestino (facendo attenzione alla differenziata) e ricomprarne uno nuovo. 
Non ci sono pezzi di ricambio (il fabbricante non li ha previsti) né mani tanto abili da poterlo accomodare.
Gioco finito. Game over.

Le logiche del mercato. La policy del consumo. 
Il ricatto dell'esistenza.

Perchè una scadenza c'è per tutto.
Per la bellezza. 
Per il latte nel frigo. 
Per la pazienza. 
Per la bolletta del gas. 
Per l'attesa. 
Per il giorno prima di oggi. 
Per il desiderio che resta pensiero senza prendere una forma.

Eppure ci si rinnova così.
Imparando dagli oggetti.
Buttandosi via e riacquistandosi ogni volta.

venerdì 29 marzo 2013

La mia Bilancia è differente


Sono 30 anni che il mio oroscopo prevede per me un’esistenza da favola.
Inizia sempre un po’ in sordina, tentando di depistarmi con frasi incomprensibili tipo “voi della bilancia avrete Saturno nel segno dalle prime ore dell’alba poi in serata ci sarà il passaggio di Marte e Mercurio in trigono dall’acquario”, poi però tutto diventa più chiaro e rapidamente si irradiano verso l'alto innumerevoli ed eccitanti profezie.
Dopo il girovagare dei pianeti nel mio segno, infatti, la giornata di Chiara sembra volare senza freni verso il massimo successo: in amore sarò seduttiva e passionale come non mai, avrò l’imbarazzo della scelta tra il fior fiore degli uomini single (che già l’accostamento di “fior fiore” e “single” al sostantivo “uomo” una qualche – anche fioca - spia di fregatura dovrebbe accenderla in me) e nel lavoro sarò così tanto talentuosa da concludere contratti a gogò, affari milionari, progetti strategici con il contestuale apprezzamento di colleghi e subalterni. Quanto a ricchezza&salute, beh chevelodicoafare: co’sta fortuna, garantite al cento per cento! Portafogli stracolmo e zero medicine, manco un'aspirina mi serve!

Io inizio la giornata sempre così, con questa mega spinta ottimistica verso il futuro. 

Poi però man mano che il futuro preannunciato si concretizza ripenso alle stelle, le mie. 
E mi chiedo se sappiano più o meno, anche solo vagamente, che faccia ho, in quale giorno/mese/anno sono nata e magari anche a che ora (per la storia dell'ascendente). 
Perchè, poverine, anche le stelle hanno diritto di sbagliare. ...Ma così clamorosamente? 
Forse gli si è inceppato il calcolo delle previsioni? Forse Saturno e Marte hanno avuto un contrattempo? O forse...vuoi vedere...che mi stanno proprio prendendo per il culo??
Non so se avrò mai una risposta alle mie eterne domande.
Sta di fatto che la mia bilancia non è quasi mai in equilibrio. Che la realtà non è quasi mai il riflesso delle mie (o altrui) pianificazioni. Che l’oroscopo è la tentazione, divertente e frivola, di non attribuire a noi stessi la responsabilità di ciò che accade. Che certe cose (e certe persone) piacciono di più finchè ci limitiamo ad immaginarle, che non quando le conosciamo veramente.
Giorno dopo giorno. Previsione dopo previsione. 


Ci sono persone così. Persone capaci di ricominciare infinite volte senza paura di sbagliare.
(Banana Yoshimoto)

lunedì 11 marzo 2013

I wanna be Black



Black come l’inchiostro della stilografica Montblanc
Black come il 99% degli abiti che ho nell’armadio
Black come il fondo in cui ogni tanto mi smarrisco
Black come la pelle che mai mi rivestirà

Black come le corde vocali che prestano l’anima ai più bei pezzi hip hop, funk, R&B e soul

Skye, Love show

Alicia Keys, Heartburn

Lauryn Hill, Every ghetto every city

Noora Noor, Funky way

Asa, Why can't we


ma, più di tutti, io impazzisco letteralmente per questo:

The Roots feat Leela James, Work


(God Save The Music!)


sabato 2 marzo 2013

Master in Taglio&Cucito



Intervisterò a breve uno dei più importanti produttori italiani di scarpe. Scarpe artigianali, di quelle che per farle servono anche seicento punti messi a mano e venti ore di manodopera. 
Una pazienza che assume sempre la forma della qualità. 
Alla fine il prodotto è bello, è resistente, è assolutamente originale ed è, per sua natura, votato al fascino che non si disperde col cambio delle mode. 
La pazienza è una grande abilità. 
Specie se unita alla passione e alla precisione. 
Anche mia nonna, che di mestiere faceva la sarta, passava notti intere sotto un piccolo cono di luce con la schiena incurvata sulla macchina da cucire. Ma di giorno i vestiti erano così belli che la fatica si nascondeva tra le pieghe della stoffa mai sgualcita. 
Ho sempre amato le cose fatte a mano perché richiedono uno sforzo in più, perché necessitano di maestria ed esperienza, perché dentro hanno amore
E la vita, spesso, io la paragono a un prodotto artigianale. 
Ottieni il meglio se scegli il tessuto migliore, se tagli il materiale in eccesso e cuci insieme le parti che devono stare legate. Se ci investi il tuo tempo, se ci affondi le mani, la testa e il talento. 
Se ci metti amore.

Solo per le misure il discorso è diverso. 
Non occorre che tu sia sarta o calzolaio. 
Quelle impari a prenderle da te, giorno dopo giorno.

sabato 23 febbraio 2013

Pochi decimi di secondo


Stavo guardando una gara di discesa libera in tv. 
Un italiano, Christof Innerhofer (dal nome non sembrerebbe ma è altoatesino doc), ha vinto a Garmisch – Partenkirchen  fermando il cronometro sul tempo di 1’37’’83
Cioè in pratica questa specie di “omino a motore” è venuto giù da una collina in poco più di un minuto e mezzo. 
La velocità che può generare un essere umano è strabiliante. 
Chiunque, anche senza avere gli sci agganciati ai piedi, può lanciarsi in discesa libera senza farsi afferrare dagli altri. 
Ci vuole concentrazione, talento e coraggio. 
Chi corre sulla propria pista, scivolando sopra i dossi e aggirando i dislivelli, ha la leggerezza della libertà e il peso della propria forza muscolare. Mentre segue la sua traiettoria, porta con sé le paure, i sentimenti, le ferite, le gioie, i desideri. 
E corre riducendo l’attrito con l’aria. 
E corre, quasi sempre, con il timore e la speranza di essere raggiunto. 
Che, a volte, per la vittoria bastano giusto la volontà e pochi decimi di secondo. 

lunedì 4 febbraio 2013

Do ut des. Anzi tieni pure!


In una giornata in cui tutti chiedono che gli venga restituito qualcosa, io pubblicamente mi propongo per dare indietro una serie di cosette di cui – francamente – sento solo il peso dell’ingombro.

Detto ciò:

  • restituisco al commerciante che IMPUNEMENTE me le ha vendute, un paio di scarpe modello sabot, color azzurro cielo, con inserto pitonato sulla punta (formidabili negli anni ’90, da denuncia oggi);
  • restituisco alla Mulino Bianco  lo spazzolino da denti elettrico e i 250 punti accumulati per averlo, perché mai riuscirà a togliermi la carie procurata dalle 250 scatole di merendine che mi son dovuta mangiare;
  • restituisco alla tv le ore che mi ha inutilmente occupato con la pubblicità dei tampax, con la cronaca dei processi a Silvio B. per i compensi alle olgettine, con l’avviso di pagamento del canone Rai, con "La pupa e il secchione" e con i servizi a manetta sui regali di Natale;
  • restituisco alla motorizzazione civile la patente B perchè è evidente che, considerando il mio stile di guida, me l’hanno data per sbaglio (e restituisco anche la fototessera con espressione da tossicodipendente ad essa allegata);
  • restituisco a Ryanair il volo di ritorno Praga-Roma, su cui ho lasciato un anno della mia vita a causa del mix “turbolenze tipo giostra Tagadà + atterraggio tipo schianto sull’asfalto”;
  • restituisco a più d’un mittente le bugie di ogni forma e colore (piccole, grandi, medie, bianche, nere, opache…), le parole d'amore senza sostanza, le promesse non mantenute, le aspettative mal riposte;
  • restituisco a Cenerentola il Principe Azzurro e io mi tengo il cavallo (tanto vedi foto sopra);
  • restituisco al calendario questo pietoso lunedì 4 febbraio e riverso ogni speranza su martedì 5!