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mercoledì 18 gennaio 2012

L'educazione delle fanciulle


Consiglio questo libro.
Fresco, semplice, originale.
Un “dialogo tra due signorine perbene”, sottotitola così.
Una Luciana Littizzetto realisticamente pungente ed una Franca Valeri che conferma la propria straordinaria magnificenza.

Parentesi: se non avete mai visto un film con la Valeri, provvedete immediatamente (e contemporaneamente provate una leggera vergogna).

Ne estraggo qualche riga, (più o meno) a caso.

In passato ci sono stati uomini che mi hanno provocato delle accelerazioni del cuore, uno tsunami di serotonina che non sapevo controllare né dire da dove provenisse, da che cosa dipendesse, se dagli ormoni o da quello che lui diceva. Però dentro il cuore sapevo che non sarebbe durata perché erano cose troppo di pancia…di budello gentile…ma non potevo fare a meno di viverle. E meno male!
Forse il vantaggio che abbiamo noi donne adesso è questo: possiamo anche permetterci di vivere.
Comunque l’amore è un vero casino. E gli uomini lo sono ancora di più. Nulla è sicuro. Io, per esempio, ho una sola certezza sugli uomini: che un uomo in salopette non potrà mai essere sexy. E che un uomo che si mette i calzini bianchi corti è quasi sempre un cretino.

E ne aggiungo un'altra:

La vita va dove vuole lei. È anarchica.  

lunedì 13 giugno 2011

Acciaio

Stavo guardando una di quelle rubriche del telegiornale dedicate ai libri.
Parlavano di una certa Silvia Avallone, autrice giovanissima che con il suo romanzo d’esordio aveva guadagnato il secondo posto al Premio Strega 2010.
Acciaio, il titolo del libro.
Bello questo titolo - mi son detta - e poi sarà, ma a me il “secondo posto” suscita interesse a prescindere.

Acciaio è una storia. 
Una storia potente e penetrante, raccontata come piace a me.
Quando leggi un libro e ti immagini tutto, quando riesci a vedere i personaggi e i loro corpi, quando sei pure capace di riconoscerne la voce, quando ti immedesimi nei loro difetti e ti perdi nelle loro emozioni, quando ti succede questo vuol dire che le parole non sono tutte uguali e che alcuni sanno mescolarle meglio di altri.



Nella mail che ho scritto a Silvia dicevo: “…l’ho trovato semplicemente meraviglioso, a tratti geniale. Una scrittura dura e dolce insieme. Un miscuglio di sentimenti che mi hanno letteralmente attraversata. Complimenti.”




giovedì 12 maggio 2011

La solitudine dei numeri primi

Uno di quei libri che ti lasciano aperta una porta.
Io, di solito, sottolineo quelle parole che riesco a toccare, oltre che leggere.

L'amore di chi non amiamo si deposita sulla superficie e da lì evapora in fretta. (...) 
Ci si può ammalare anche solo di un ricordo.   P. Giordano